Cos’è il frico? Quando gli ospiti della mia Osteria della Stazione me lo chiedono io spiego come viene fatto e, a chi è più curioso, racconto anche alcuni aneddoti di storia. Intanto diciamo subito che è un tortino di patate con due stagionature di formaggio latteria (quello che usiamo noi è anche senza lattosio, infatti il Montasio di due mesi non ne contiene, quindi ottimo per gli intolleranti), un filo appena di cipolla (questo per spiegare che NON è un pietanza alla cipolla, ma è il taglio esatto tra formaggio e tra patate), rigorosamente cotto in padella in pietra senza ulteriore aggiunta di grassi, perché ce n'è già di suo.
Il formaggio che usiamo noi è anche di 5-6 mesi di stagionatura, per cui a chi me lo chiede dico sì, il nostro frico va benissimo per chi è intollerante al lattosio. Inoltre aggiungo anche che, come spesso succede quando mi chiedono se abbiamo piatti per celiaci, confermo che di piatti adatti a chi soffre di questa patologia ne abbiamo parecchi e che il frico è sicuramente l’ideale per cominciare pranzo o cena e iniziare ad assaporare l’esperienza della ristorazione friulana.
Quando nasce il frico? Bisogna risalire almeno all’anno Mille, si sa infatti che era già conosciuto ai tempi di Ermacora, leggendario personaggio, che fu anche grande viaggiatore, divenne primo vescovo della comunità di Aquileia, protomartire e venerato poi come santo, patrono del Friuli-Venezia Giulia. Inoltre si parla di frico anche in una parte dell’Odissea, in cui si racconta di Polifemo che si nutriva di questo tipo di formaggio (oltre che degli umani che gli rompevano le scatole). Infatti con il canniccio, un graticcio di canne legate e tenute insieme, Polifemo schiacciava e cuoceva il formaggio, in realtà quindi si tratta di frico.